Meditazione 32^ domenica del tempo ordinario 12/11/2023

Stiamo vivendo le ultime domeniche dell’anno liturgico e le letture cominciano già a preannunciare il tema dell’avvento: la venuta del Signore, il suo ritorno glorioso. Le tre parabole del capitolo 25 del Vangelo secondo Matteo ci aiutano a capire come ci dobbiamo preparare a questo evento.
Quella di oggi, la prima delle tre, trasmette un messaggio molto semplice: l’attesa potrebbe essere lunga, ma dobbiamo prepararci oggi, non domani; non più avanti, ma proprio adesso.
Le ragazze della parabola non sono rimaste sveglie ad aspettare lo sposo: si sono addormentate tutte e dieci, ma alcune erano già pronte quando lui è arrivato, mentre le altre hanno cercato di correre ai ripari quando ormai era troppo tardi. Bisognava prepararsi prima.
Mi ricordo di quando sono diventato parroco, quindici anni fa: le prime settimane sono state a dir poco frenetiche con tutti gli adempimenti burocratici urgenti in curia, in banca, in posta… perfino in prefettura! Guidato da don Cesare, io volevo andare a trovare gli ammalati della parrocchia, lo sentivo come un dovere importante, ma passavano i giorni e non riuscivo proprio a trovare il tempo per farlo perché c’erano troppe cose urgenti che non potevano aspettare: l’anno pastorale stava iniziando e non c’erano abbastanza catechisti, persone e gruppi volevano incontrarmi, i lavori di restauro della chiesa dovevano cominciare… Quando finalmente, ma raramente, riuscivo a tirare il fiato, non era l’ora giusta per entrare nelle case dei malati. Insomma: le cose urgenti passavano sempre avanti a quelle importanti.
Ci sono nella vita dei periodi così, è quasi inevitabile, ma se succede spesso o addirittura sempre che la nostra agenda gestisce noi (invece del contrario), se non troviamo quasi mai il tempo per ciò che è più importante, questo la Bibbia lo chiama “stoltezza”.
Che cosa è importante? Credo che la risposta a questa domanda sia diversa per ciascuno di noi e magari cambia nelle diverse fasi della vita di ciascuno. Un imprenditore/trice, uno scienziato/a, un insegnante, una suora o un frate, una coppia di genitori… hanno priorità diverse in situazioni differenti. Però può succedere che una persona trascuri alcuni suoi doveri importanti per paura, per ambizione, per pigrizia, per avidità o per tanti altri motivi che spesso non vogliamo ammettere.
Inoltre, le persone che godono di un certo benessere oggi hanno tantissime possibilità di vivere esperienze interessanti, piacevoli o addirittura esaltanti. La pubblicità commerciale ogni giorno si incarica gentilmente di ricordarci che potremmo migliorare il nostro aspetto, andare in crociera, fare sport o guidare belle automobili su strade sempre deserte. A qualcuno può venire il dubbio di stare sprecando la propria vita se non approfitta di queste possibilità e in effetti, se ne abbiamo la possibilità, è bello coltivare un hobby, ma questo non significa che si debba o si possa correre dietro a tutti i piaceri che la vita in teoria può offrire.
Quando incontro i parenti di una persona defunta, della quale devo celebrare il funerale, in genere mi parlano dei suoi rapporti con i familiari e gli amici, del suo lavoro e di quello che le piaceva davvero, non dei soldi che ha accumulato o dei titoli che ha collezionato: quando si va incontro al Signore per entrare nella pienezza della vita ci accorgiamo di ciò che ha realmente valore.
Accorgersene prima, e agire di conseguenza, è ciò che la Bibbia chiama “saggezza”.
È saggio chi sa scegliere come impiegare il proprio tempo e le proprie capacità orientandoli al bene, senza farsi suggestionare o condizionare da ciò che la Bibbia chiama “vanità”, da quel che non ha valore. È saggio chi sa imparare dai propri errori e sa ascoltare i consigli e le correzioni di chi gli vuol bene. È saggio chi vive con responsabilità il presente affidando a Dio il passato e il futuro, per non farsi condizionare dai rimpianti o dalle paure. È saggio chi non dimentica che il tempo della vita è limitato e incerto e ne trae le conseguenze per il tempo presente.
Oggi, non domani.


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