Meditazione Assunzione Beata Vergine Maria 15/08/2023

La Chiesa celebra oggi la assunzione al cielo, in corpo e anima, di Maria Santissima. Il prefazio della Messa riassume così il motivo di questa celebrazione: «In lei, primizia e immagine della Chiesa, hai rivelato il compimento del mistero di salvezza e hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza. Tu non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita».
Prima di tutto dice: «In lei hai rivelato il compimento del mistero di salvezza».
Il Signore Gesù è venuto a salvarci dal peccato, a liberare la nostra natura dai legami e dalle complicità con il male, con tutto ciò che sfigura la nostra umanità e la rende meschina, brutta, a volte perfino mostruosa. È venuto per renderci simili a sé e farci nuovi, capaci di tenerezza, di comprensione e di coraggio, come lui.
Tutto questo richiede dedizione e tempo: spesso una vita non basta per portare a termine la nostra identificazione con Cristo. Il compimento del mistero di salvezza non appartiene interamente a questa vita, anche perché l’ultima liberazione è la liberazione dalla morte, e questo avviene solo nell’eternità di Dio. Ciò non significa che dobbiamo vivere “col naso per aria”, del tutto indifferenti alle cose di questo mondo: Gesù non ha vissuto così, ma si è interamente votato al bene dei suoi fratelli e delle sue sorelle. Tuttavia, è giusto ricordare sempre che non tutto finisce qui e che il Regno di Dio non coincide con un progetto di società ideale, nemmeno la più perfetta.
Il mistero della salvezza si compie oltre la nostra vita individuale e oltre la vita delle società e del mondo, l’Assunta ce lo ricorda.
Poi il prefazio aggiunge: «In lei hai fatto risplendere per il tuo popolo un segno di consolazione e di sicura speranza». Mi permetto di ricordare ancora una volta, come ho già fatto in passato, che nella liturgia cristiana la parola ‘speranza’ ha un significato diverso da quello che del linguaggio comune: di solito noi intendiamo la speranza come il desiderio di qualcosa di bello, ma non del tutto sicuro, o addirittura tutt’altro che sicuro. Invece la speranza cristiana è l’attesa del compimento delle promesse di Dio, perciò si parla di “sicura speranza”. Attendiamo per noi quel che Dio ha già fatto per Maria: la risurrezione e la glorificazione dell’intera nostra umanità, quindi anche del nostro corpo.
Ma oltre la speranza c’è anche la consolazione che per San Paolo è la presenza di Dio in mezzo alle prove della vita o addirittura nella persecuzione. Siamo con-solati perché sappiamo di non essere soli e l’assunzione di Maria ce lo ricorda: Dio non ha voluto che si corrompesse nel sepolcro il corpo di Maria e così non abbandonerà nemmeno noi nella morte.
Molte persone nella malattia e vicino alla morte si sentono abbandonate da Dio, ma non è vero: Dio non ci preserva dalla morte, ma ci raggiunge e ci salva nella morte.
Non siamo soli né abbandonati e l’assunzione di Maria ce lo ricorda sempre.


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