Meditazione SS. Madre di Dio 01/01/2024

Oggi la chiesa celebra la solennità di Maria Santissima Madre di Dio, ma è anche la 57ª Giornata mondiale della Pace, istituita da San Paolo VI e certamente in questo momento sentiamo forte il bisogno di pregare per la pace nel mondo.
Il Papa, come fa ogni anno, ha diffuso un messaggio che questa volta si intitola: “Intelligenza artificiale e pace”. È un messaggio molto profondo che tocca un tema molto attuale, un tema sul quale tanti si stanno interrogando anche con una certa inquietudine perché non sappiamo dove ci condurranno le nuove tecnologie che si stanno implementando.
Confesso però che più che per l’intelligenza artificiale sono preoccupato per la stupidità naturale, compresa la mia, ovviamente. Non sono molto preoccupato, e forse sbaglio, per le macchine capaci di apprendere, ma sono molto preoccupato per l’umana incapacità di imparare dai propri errori, soprattutto per quanto riguarda l’uso della violenza a tutti i livelli.
All’inizio dell’anno si usa formulare qualche buon proposito: io quest’anno vorrei essere più pronto e disponibile a imparare dai miei errori, senza sentirmi umiliato per gli sbagli che commetto, perché ormai dovrei avere imparato che non sono infallibile. Non posso impedirmi di sbagliare, ma posso ascoltare di più e dare più fiducia a chi la pensa diversamente. E poi posso riconoscere i miei errori, chiedere scusa e correggermi.
Quel che ci impedisce di usare bene la nostra intelligenza sono quelle che gli antichi chiamavano le “passioni”, cioè alcuni istinti ed emozioni che interferiscono con le nostre scelte: rabbia, avidità, vanità, lussuria, pigrizia eccetera. Non si possono eliminare, ma possiamo fare in modo che non sia la nostra “pancia” a prendere le decisioni e regolare le relazioni con gli altri. Le macchine e i computer non hanno questo tipo di problemi, ma noi sì.
Alle “passioni” oggi si aggiunge un altro pericolo che gli antichi non conoscevano: l’informazione manipolata, di cui parla anche il Papa nel suo messaggio. Crediamo di essere intelligenti e di saper distinguere le falsità al primo sguardo, ma in realtà la stragrande maggioranza delle persone sceglie quelle fonti di informazione che più si avvicinano a quel che vuole sentirsi dire. Non solo: gli algoritmi ci profilano, cioè registrano quel che ci piace, quel che vogliamo sentirci dire e ce lo danno. E noi siamo convinti di avere una visione chiara e indipendente della realtà. Il potere della propaganda politica e commerciale oggi è enorme, anche perché non si fa riconoscere, ma si presenta come “informazione”. Perciò, mentre diminuisce la volontà di ascoltare e di capire le innumerevoli sfaccettature della realtà, aumenta l’aggressività, la demonizzazione dell’avversario, la violenza verbale e non solo verbale.
La pace richiede pazienza, ascolto, autocritica, rispetto e tante altre virtù che non fioriscono da sole, ma devono essere coltivate con costanza. Oggi invece piacciono sempre più le posizioni nette, forti, sicure… perché danno sicurezza, o almeno l’illusione della sicurezza.
Se vogliamo la pace, dobbiamo vigilare sulle passioni e coltivare le virtù con molta cura, specie l’ascolto di chi la pensa diversamente da noi.
Per quanto riguarda la pace nel mondo, non so: possiamo pregare, questo sì. Basterà? Il potere che abbiamo sulle sorti planetarie è minimo, ma almeno possiamo cercare di bandire la violenza dalla nostra vita e coltivare le premesse della pace.


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